Massa 21 Febbraio 2013
ACCOGLIENZA PROFUGHI. NON SI PASSI DA UN EMERGENZA ALL'ALTRA
Un appello delle associazioni alla Regione Toscana, alla Provincia
di Massa Carrara e agli Enti Locali coinvolti.
Siamo associazioni del territorio operanti nel campo della
solidarietà e della cultura dell'accoglienza. Sappiamo che il prossimo 28
febbraio termineranno i finanziamenti ed i provvedimenti legati alla “Emergenza
Nord Africa” e siamo molto preoccupati per la sorte delle decine di persone che
hanno trovato accoglienza nel nostro territorio.
L'Emergenza Nord Africa (ENA) è nata a seguito dell'arrivo
in Italia nel maggio del 2011 dei profughi provenienti dal Nord Africa. Queste
persone (provenienti da diversi paesi africani) erano in Libia alla ricerca di
lavoro ed erano scappate per la guerra civile nel paese, raggiungendo Lampedusa
nella maniera drammatica che a quel tempo le cronache raccontarono.
Il Governo affidò la gestione dell'emergenza alla Protezione
Civile ed i profughi, in accordo con gli enti territoriali e le associazioni,
vennero suddivisi sull'intero territorio nazionale. L'intento doveva essere
quello di garantire non solo una prima accoglienza ma anche azioni volte ad
assicurare integrazione sociale e
lavorativa. I finanziamenti messi a disposizione furono proprio per questa
finalità, molto ingenti. I risultati, invece, spesso non soddisfacenti.
Non ripercorreremo qui le scelte che sono state fate dai
vari comuni della provincia di Massa-Carrara che hanno ospitato piccoli o
grandi gruppi di profughi dal 2011 ad oggi. Di coloro che hanno voluto seguire
le indicazioni fornite dalla Regione Toscana attraverso il modello SPRAR
(Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e di coloro che non
lo hanno fatto. Di quali sono state le pratiche virtuose e di quali non lo sono
state.
Attualmente quello
che ci preoccupa è che dall'Emergenza Nord Africa si passi il 28 febbraio ad un
emergenza altrettanto drammatica: quella dei senzatetto.
E' così in tutta Italia ed anche nella nostra zona. In
Lunigiana ad esempio delle circa 70 persone accolte (nei comuni di Aulla,
Bagnone, Filattiera, Mulazzo, Tresana, Villafranca, Fosdinovo, Fivizzano) ne
resteranno circa 40 che non avendo di fatto acquisito autonomia, o che essendo
ancora in attesa dei documenti, si
ritroveranno in mezzo ad una strada. A Montignoso sono una quindicina i
ragazzi, in maggior parte provenienti dal
Mali, che dopo un anno e mezzo in Italia (più precisamente in un albergo) in
alcuni casi addirittura non parlano una parola d' italiano.
Chiediamo agli Enti locali che hanno sottoscritto una
convenzione per l'accoglienza e l'integrazione dei profughi:
ritenete come molti amministratori hanno dichiarato, di
onorare l'impegno che vi siete presi dando qualche centinaio di euro a questi
ragazzi e caricandoli su un treno per destinazione ignota ?
non sapete o fingete di non sapere che per molti il permesso
di soggiorno concesso non permette di raggiungere altri paesi o che quando ciò
avviene è solo grazie ad una "restrittiva" carta di viaggio che non
consente di risiedere o lavorare in un paese che non sia l' Italia?
Vi chiediamo quindi come associazioni, e lo chiediamo alla
Regione Toscana, di individuare puntualmente una strategia che eviti questo
esito così negativo della vicenda. Un esito tanto più negativo viste le risorse
che sono state impiegate.
Noi come associazioni faremo la nostra parte. Come sempre.
Accademia Apuana della Pace
Caritas Aulla
AGE, Aulla
Teriya Aulla
Legambiente Massa
Montignoso
arci Comitato Massa Carrara
arci “agogo”
arci Babel, Casa dei Popoli
arci Torrano
Chiesa Metodista, Carrara
Archivi della Resistenza
La Pietra Vivente
Associazione Volontari Ascolto e Accoglienza - Massa
Associazione Senegalesi di La Spezia
Anpi provinciale Massa Carrara
Anpi sezione Montignoso
Anpi sezione Massa
Anpi sezione Licciana Nardi
Anpi sezione Carrara
AGEA Massa
Bottega Arcobaleno
Globularia
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