giovedì 18 ottobre 2012

Uscire da Azzardopoli


Questa è la mappa di un’Italia inquietante. Questo è quel che c’è dietro i colori brillanti delle slot machine, dietro la leva che si abbassa, le ruote che girano, i colori che si appaiano quando programmati e i gettoni che  a volte scendono mentre l’adrenalina sale e spinge la mano armata di gettone nuovamente verso la fessura che attende.
E’ il dossier Azzardopoli, il paese del gioco d'azzardo, presentato a gennaio da  Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Azzardopoli, il paese dove quando il gioco si fa duro, le mafie iniziano a giocare. Fotografa con storie e numeri una vera calamità economica, sociale e criminale: 10 miliardi di giro d’affari illegale, 41 clan seduti al tavolo verde, 10 Procure Direzioni Distrettuali Antimafia che hanno fatto indagini, 800000 persone dipendenti da gioco d’azzardo e 2 milioni a rischio.
C’è anche Pontremoli in quella cartina. Lo avevamo rilevato già in un’altra incresciosa occasione, quando dal palazzo comunale usciva una delibera d’urgenza nel tentativo – giustamente fallito – di chiudere la bottega del kebab, mentre nessun veto veniva opposto alla nuova bottega del gioco d’azzardo.
Oggi il clima sta cambiando a livello nazionale e, come sembra, anche a quello locale. Gli allarmi e gli appelli a limitare il gioco d’azzardo sono ormai diffusi e trasversali.
Da Famiglia Cristiana a Libera, da CL all'ARCI, ognuno con differenze di sensibilità culturali: c’è chi si preoccupa del danno alla famiglia, chi rileva il danno sociale ed il deterioramento etico. Il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo timidamente mobilita anche il Ministero della Salute e pure quello dell'Economia. Ricordate negli anni '90 il coro di apologeti della finanza creativa che proponeva l'apertura di casinò e sale bingo in ogni angolo di questo paese? Il miraggio del facile arricchimento affascinava le persone, le famiglie e persino le amministrazioni pubbliche. La crisi sta ora facendo riprendere il contatto con la terra e con la realtà gli illusi del "tanto è un gioco". Dietro il gioco c'è una realtà inquietante e pericolosa, per le persone, per le famiglie, per la società. Il gioco si è fatto duro, è ora di uscire da Azzardopoli.

Un’istruttiva rassegna stampa è a questo link di Libera.

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