mercoledì 28 dicembre 2011

Auguri ostinati

sera di dicembre a bottega arcobaleno
Auguri
ai cittadini del mondo che allargano lo sguardo e si chiedono "in che mondo viviamo?"
a quelli che rifiutano l'oscenità della guerra,
a coloro che più non sopportano la vista di corpi umani fatti a pezzi e di pezzi di umanità perduti per sempre,
a coloro che chiedono tempo per riflettere,
a coloro che gridano "cessate il fuoco",
a chi non ci sta,
a chi non solo si commuove ma vuole anche capire,
a chi attraversa mari e deserti per sfuggire al proprio destino,
a quelli che vanno a pesca e raccolgono resti umani,
a quelli che pensano che ogni terra è come la propria,
a tutti quelli che si sentono tristi, scoraggiati, demoralizzati eppur ritrovano la forza, non si sa da dove, per riprendere cammini di giustizia,
a quelli che non dimenticano la propria storia e la memoria ma non vivono solo di ricordi,
a chi non si lascia sponsorizzare e rifiuta le etichette,
a chi sa educare alla convivialità delle differenze,
a chi non teme di farsi male unendo i propri sentimenti a quelli di altri ugualmente ostinati e contrari,

a chi pensa di trasformare mille gocce in un fiume.
Auguri di pace per tutti.

Quando scrivevo questi auguri, per una mail agli amici della associazione, era una sera di dicembre del 2003. Dopo otto anni ho assai poco da aggiungere. Ciò non è bello. Ripeterci ci tocca, ostinatamente. Auguri ostinati, dunque. Buon Anno a tutti. Stiamo uniti e restiamo umani.

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