domenica 3 aprile 2011

La bandiera dell'integrazione

a Fa' la cosa giusta, Milano 29 marzo 2011

Anche questo abbiamo visto e fotografato a “Fa’ la cosa giusta”.
“Cuciamo insieme il Tricolore per festeggiare l’Italia che vogliamo: un paese generoso e accogliente” Era questo l’invito che facevano le donne Rom del laboratorio Taivè della Caritas di Milano ai visitatori della fiera “Fa’ la cosa giusta! 2011” la scorsa settimana. Hanno cucito a mano una bandiera italiana di 4,5 metri di lunghezza e 2,5 di larghezza, poi esposta fino al termine della manifestazione.
«Non si tratta di una provocazione, ma di un modo simbolico per dire che queste donne rom fanno parte del nostro Paese. Anche loro vogliono sentirsi italiani. E lo dimostrano con un gesto semplice: cucire la nostra bandiera. Aiutarle a farlo vuol dire metaforicamente aiutarle a sentirsi un po’ di più a casa loro. Questo significa, per noi, integrazione», spiega suor Claudia Biondi, responsabile aree di bisogno di Caritas Ambrosiana.
Il progetto sartoria/stireria Taivè di Caritas Ambrosiana è un tentativo di integrazione e di emancipazione femminile all’interno della comunità rom milanese. Iniziato nel 2009, attualmente dà lavoro a 8 donne regolarmente assunte. E’stato reso possibile dal contributo nel corso del tempo di diverse istituzioni: prima il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha finanziato la prima annualità (2009-2010) nell’ambito del “Progetto Valore Lavoro” affidato alla Regione Lombardia e coordinato dalla Fondazione Ismu; poi la Caritas Italiana che, valutando positivamente i risultati della fase di start up, ha scelto di far proseguire l’esperienza, infine la Fondazione Cariplo.
Non sarà stata una provocazione, come sostiene suor Claudia, ma rappresenta comunque un salutare schiaffo a quanti vorrebbero invece strappare la bandiera dell’integrazione. E a volte uno schiaffo aiuta a crescere.

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