giovedì 28 agosto 2014

Dall'emergenza all'accoglienza, Pontremoli aperta



Da lunedì 25 agosto, nella struttura del Seminario Vescovile, a Pontremoli, sono ospiti in nome e per conto della Caritas Diocesana 18 africani in attesa della decisione sul riconoscimento dello status di rifugiato. Uomini di età compresa fra i 18 e i 38 anni, già ospiti delle strutture di prima accoglienza presso una parrocchia di Carrara, sempre per conto della Caritas.

Le loro nazionalità sono diverse: 10 provengono dal Mali, 4 dal Gambia, 3 dal Senegal e 1 dalla Guinea.
E' con loro un mediatore culturale che li segue costantemente. Le associazioni, i gruppi di volontariato sono stati invitati dal comitato di accoglienza a mettere a disposizione tempi e competenze per l'animazione della loro presenza fra noi e per coinvolgerli in attività di vario tipo.
Nel tardo pomeriggio di lunedì, qualcuno ha già avuto modo di incontrarli per le vie di Pontremoli, quando il comitato di accoglienza li ha accompagnati divisi in tre gruppi per una prima conoscenza della città.
C'è anche una Pontremoli aperta, una Pontremoli che riconosce le  proprie radici, che ha ascoltato i propri nonni  raccontare l'odore delle stive, che non attende le convenienze di parte per fregiarsi del titolo di "città dell'accoglienza",  che si lascia interpellare senza timori e prevenzioni, che riconosce la Costituzione e il "diritto d'asilo nel territorio della Repubblica". Benvenuta Pontremoli!

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