Da lunedì 25 agosto, nella struttura del Seminario
Vescovile, a Pontremoli, sono ospiti in nome e per conto della Caritas Diocesana
18 africani in attesa della decisione sul riconoscimento dello status di
rifugiato. Uomini di età
compresa fra i 18 e i 38 anni, già ospiti delle strutture di prima accoglienza
presso una parrocchia di Carrara, sempre per conto della Caritas.
Le loro nazionalità sono diverse: 10 provengono dal
Mali, 4 dal Gambia, 3 dal Senegal e 1 dalla Guinea.
E' con loro un mediatore culturale che li segue
costantemente. Le associazioni, i gruppi di volontariato sono stati invitati
dal comitato di accoglienza a mettere a disposizione tempi e competenze per
l'animazione della loro presenza fra noi e per coinvolgerli in attività di vario
tipo.
Nel tardo pomeriggio di lunedì, qualcuno ha già
avuto modo di incontrarli per le vie di Pontremoli, quando il comitato di
accoglienza li ha accompagnati divisi in tre gruppi per una prima conoscenza
della città.
C'è anche una Pontremoli aperta, una Pontremoli che riconosce le proprie radici, che ha ascoltato i propri nonni raccontare l'odore delle stive, che non attende le convenienze di parte per fregiarsi del titolo di "città dell'accoglienza", che si lascia interpellare senza timori e prevenzioni, che riconosce la Costituzione e il "diritto d'asilo nel territorio della Repubblica". Benvenuta Pontremoli!
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