domenica 27 febbraio 2011

Siamo spicchi di una stessa arancia


ODE ALL`ARANCIA
A somiglianza tua,
a tua immagine,
arancia
si fece il mondo: rotondo il sole, circondato
per spaccarsi di fuoco: la notte costellò con zagare
la sua rotta e la sua nave. Così fu e così fummo,
oh terra,
scoprendoti,
pianeta arancione. Siamo i raggi di una sola ruota
divisi
come lingotti d`oro e raggiungiamo con treni e con fiumi
l`insolita unità dell`arancia.”
Pablo Neruda
Da Il Corriere Apuano, 26 febbraio 2011, un aricolo che ci riguarda:
Gli agrumi di rosarno: dalla Calabria alla Lunigiana per un'economia di giustizia
Venti quintali di arance dal sapore di giustizia e dal profumo di speranza sono arrivate in Lunigiana. Sono le arance di chi, a Rosarno, cittadina della piana di Gioia Tauro 13 mesi fa teatro di una rivolta epocale ma ben presto entrata nel novero delle notizie dimenticate, rialza la testa e percorre strade etiche.
Se anche quest'anno braccianti senza diritti, per 20-25 euro al giorno raccolgono gli agrumi tutto il giorno e tornano la sera in ricoveri malsani, privi di acqua e elettricità, con il rischio di essere, se irregolari, arrestati, la società civile calabrese ha reagito mettendo insieme, all'interno del consorzio EquoSud, alcuni piccoli produttori della piana di Gioia Tauro, già da tempo avviati a metodi di produzione biologici e fermi nel rifiuto di sfruttamento dei lavoratori.
E se la schiavitù è conseguente ai 7 cent al Kg pagati dall'industria del succo d'arancia, o ai 20 cent offerti dalla grande distribuzione per le arance da tavola, prezzi che inducono molti coltivatori a gettare la spugna, a vendere i terreni o, peggio, sotterrarvi rifiuti tossici con la protezione della criminalità, le arance dei produttori di EquoSud vengono tutte da agricoltura biologica certificata, tutti i produttori sono piccoli propietari, singoli o associati in cooperative e assumono regolarmente la mano d'opera impiegata nella raccolta, per oltre il 50% immigrata.
Quelle arance in questi giorni sono sulle tavole di tante famiglie lunigianesi che credono ancora che si possa dare il proprio contributo alla giustizia partendo da scelte semplici ma importanti. E' bastata una mail tra la ventina di volontari della Bottega del commercio equo (Bottega Arcobaleno) gestita a Pontremoli da Agenda2002 per scatenare la corsa alle arance di giustizia di Rosarno: il Gruppo di Acquisto Solidale di Carrara, gruppi di famiglie da tutta la Lunigiana e da Pontremoli, si sono spartiti il carico di 200 cassette di agrumi etici. Un consumo critico che si fa economia di giustizia. (d.t.)

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