martedì 25 gennaio 2011

Stop Corrective Rape: petizione al Presidente del Sudafrica

“Lo stupro correttivo è una pratica criminale, in cui gli uomini stuprano donne lesbiche, presumibilmente come mezzo per “curarle” da tale orientamento sessuale. Nonostante il Sudafrica sia stato il primo Paese al mondo a bandire la discriminazione basata sull'orientamento sessuale, il primo Paese africano a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso e la prima repubblica al mondo a garantire ai cittadini LGBT parità di diritti in tutti gli ambiti della vita (compresa l'adozione e il servizio militare), i casi di stupro correttivo sono in continuo aumento. Luleki Sizwe è un'organizzazione benefica sudafricana che opera per salvare, sostenere, nutrire e curare le superstiti di stupri correttivi. L'organizzazione è stata fondata nel 2007 dall'attivista Ndumie Funda, la cui fidanzata era rimasta vittima di uno stupro correttivo. Secondo Luleki Sizewe, a Città del Capo avvengono almeno 10 stupri di gruppo alla settimana. Secondo l'organizzazione, ogni settimana, solo a Città del Capo, vengono violentate, anche da gruppi, più di 10 lesbiche. 150 donne vengono violentate ogni giorno in Sudafrica e negli ultimi dieci anni 31 lesbiche sono state assassinate a causa della loro sessualità. Ogni anno 510 donne riferiscono di essere state vittime di 'stupro correttivo' in Sudafrica. Luleki Sizwe ha lanciato una petizione su change.org diretta al Ministro della Giustizia sudafricano Jeffrey Radebe perchè richieda al governo sudafricano di dichiarare lo “stupro correttivo” un hate crime, reato contro la persona punibile con le pene più severe. La petizione è diventata la più popolare di tutti i tempi su Change.org”
E’questo l’inizio di un articolo, preciso e documentato, di Global Voices Italiano disponibile on line. Inoltre dopo la pubblicazione su The Huffington Post della storia e delle foto (non facili da guardare) di una delle tante vittime, Millicent Gaika, la petizione ha ripreso a diffondersi. Al momento ha 320000 firme.
Anche noi aderiamo e invitiamo a condividere e firmare on line a questo link.

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