martedì 4 maggio 2010

8 maggio 2010, giornata mondiale del commercio equo solidale


Grazie al commercio equo e solidale, in primo luogo riesco a sopravvivere come agricoltore. Non soffro più la fame, i prezzi che mi vengono garantiti sono stabili ed equi - una cosa che con la maggior parte delle altre aziende non accade - e le esigenze qualitative sono superiori. o servizi adeguati, pozzi per l’acqua potabile, stabilimenti puliti. o cambiato molte cose e posso vivere più serenamente." coltivatore di El Guabo, Ecuador.

 Il diritto al cibo è il tema di quest'anno. La tutela del diritto al cibo passa anche da queste dieci piccole azioni, né semplici né scontate. Proviamoci sabato 8 maggio ma anche dopo.
1. Comprare equo e solidale
2. Scegliere biologico
3. Acquistare locale
4. Tutelare la biodiversità
5. Consumare meno carne
6. Evitare gli sprechi
7. Investire in finanza solidale
8. Risparmiare energia
9. Scegliere prodotti stagionali
10. Usare l'acqua con responsabilità
Il commercio equo e solidale, o fair trade, è una partnership economica basata sul dialogo, la trasparenza e il rispetto, che mira ad una maggiore equità tra Nord e Sud del mondo attraverso il commercio internazionale.
Il fair trade contribuisce ad uno sviluppo sostenibile complessivo attraverso l'offerta di migliori condizioni economiche e assicurando i diritti per produttori marginalizzati dal mercato e dei lavoratori, specialmente nel Sud del mondo. Le organizzazioni del fair trade (FTOs - Fair Trade Organizations) che aderiscono a IFAT (International Fair Trade Association), la federazione mondiale del commercio equo e solidale, sono coinvolte attivamente nell'assistenza tecnica ai produttori, nell'azione di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle istituzioni e nello sviluppo di campagne volte al cambiamento delle regole e delle pratiche del commercio internazionale. IFAT definisce gli STANDARD, ovvero i criteri generali che gli operatori di commercio equo ad essa accreditati sono vincolati a rispettare, e un CODICE DI CONDOTTA condiviso, in un'ottica di verifica del corretto operato di tali organizzazioni e di trasparenza verso i consumatori e gli altri interlocutori. Il commercio equo risponde a importanti linee guida:
- garantire ai piccoli produttori nel Sud del mondo un accesso diretto e sostenibile al mercato, al fine di favorire il passaggio dalla precarietà ad una situazione di autosufficienza economica e di rispetto dei diritti umani;
- rafforzare il ruolo dei produttori e dei lavoratori come primari stakeholders (portatori di interesse) nelle organizzazioni in cui operano;
- agire ad ampio raggio, anche a livello politico e culturale, per raggiungere una maggiore equità nelle regole e nelle pratiche del commercio internazionale

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