mercoledì 8 luglio 2009
Da Agices, l'anteprima del Rapporto 2009
La «parte giusta» di Agices
( tratto da lanuovaecologia.it a cura di Sonia Distefano)
A Roma la conferenza internazionale dell'organizzazione di categoria del commercio equosolidale. Presentata un’anticipazione del rapporto del 2009, che rivela un aumento di circa un terzo delle vendite al dettaglio
IL PERCORSO ITALIANO. «Un percorso lungo iniziato n Italia nel '98 che lega produttori del sud del mondo, le organizzazioni di commercio equo e solidale con il ruolo importante che rivestono le botteghe del mondo, interfaccia diretta con i consumatori». Così Gaga Pignatelli, presidente Agices, organizzazione di categoria del commercio equo, ha presentato, mercoledì mattina nella sede del Wwf di Roma, nel corso della conferenza internazionale “Prodotti o persone? Il commercio equo e solidale in Europa va dalla parte giusta” un’anticipazione del rapporto del 2009, facendo notare che le realtà equosolidali iscritte nel registro hanno avuto un aumento di circa un terzo delle vendite al dettaglio.
IL MODELLO E GLI OBIETTIVI. Dopo l’intervento di Claudia Piacenza di Pangea Niente Troppo, cooperativa sociale senza fini di lucro, il cui scopo è diffondere il commercio equo e solidale e la finanza etica, Gaga Pignatelli, ha illustrato il modello che Agices si è data. «Dopo aver avviato un processo di autovalutazione e verifica interna, dallo scorso anno sono stati attivati controlli sul campo a campione tra le organizzazioni equosolidali iscritte al registro – ha detto illustrando gli ultimi dati – Oggi le organizzazione socie Agices fondano, infatti, la propria attività, che valeva nel 2007 oltre 81 milioni di euro, quasi esclusivamente sulla vendita dei prodotti. L’obiettivo adesso – ha continuato il presidente Agices – è quello di compiere un percorso di certificazione della filiera integrale del commercio equo e solidale. Si tratta di scegliere la “parte giusta”, cioè verificare non soltanto l’equità e la qualità dei prodotti in vendita ma la coerenza ai principi equosolidali delle organizzazioni del movimento, a nord e a sud. Per questo entro il 2009 puntiamo ad una certificazione di un ente esterno che valuti il lavoro di Agices».
LA CARTA ITALIANA E IL RAPPORTO 2009. Particolare risalto è stato dato alla Carta italiana del commercio equo e solidale, documento, approvato nel 1999 e aggiornato nel 2005, che definisce i valori ed i principi condivisi da tutte le organizzazioni di commercio del settore, e al rapporto Agices del 2009, che analizza una base di dati consolidata al 31 dicembre 2007, secondo cui le organizzazioni iscritte al registro sono 124, contro le 115 del 2005. Il 66% sono operative, il 34% sono associazioni. In tutto rappresentano 260 punti vendita. Ventiseimila sono le persone socie di organizzazioni iscritte al registro Agices, 800 le persone giuridiche a cui si aggiungono i soci attivi, con uno spazio di lavoro per circa 1000 persone in tutta Italia, di cui 621 sono donne (64%) e 346 sono uomini (36%). Stando alle verifiche Agices i contratti attivati sono per il 51% a tempo indeterminato e per il 7% a tempo determinato, a cui si deve aggiungere il 17% di collaboratori a progetto ed il 7% di collaboratori occasionali.
GLI INTERVENTI. Interessanti nel corso dell’assemblea la testimonianza di Claudia Bravo, della Coopsol, che ha raccontato l’esperienza di un produttore del sud del mondo, l’intervento di Giorgio Dal Fiume, Wfto/Ifat Europa, che ha parlato del sistema del Wfto e del Fair Trade mondiale dopo l’assemblea di Nepal. Sergi Corbalàn, European Fair Trade Advocacy Office, ha poi illustrato la posizione della Commissione Europea sul Fair Trade e le reazioni dei principali soggetti coinvolti, a cui si è collegato l’intervento di Alberto Zoratti dell’Agices, che ha illustrato l’impegno della pubblica amministrazione per il commercio equo e solidale in Italia. A conclusione sono intervenuti i rappresentanti della Repubblica Ceca, dell’Ungheria, di Malta, Slovenia e Slovacchia, che hanno portato la loro testimonianza sul progetto Enlarging Fair ed il Fair Trade nei nuovi paesi membri dell’Unione.
LE CONCLUSIONI. Nel corso dell’assemblea, moderata da Monica di Sisto, giornalista esperta di commercio equo e solidale, diverse sono state le valutazioni emerse che riguardano il rapporto tra mercato mondiale nel suo complesso e lo spazio occupato dal Commercio equo e solidale, con una domanda ed un interesse da parte dei consumatori che confermano un rapporto di fiducia in controtendenza con il calo dei consumi e delle vendite generato dalla crisi nel commercio tradizionale, anche se dalle diverse testimonianze conclusive sono emerse ancora tante difficoltà da superare. Quindi l’aumento delle organizzazioni che chiedono di iscriversi al registro Agices e l’esigenza di quest’ultima di offrire ai consumatori maggiori garanzie, promuovendo nuovi sistemi di controllo e avanzando proposte efficaci alla Commissione Europea perché il commercio equo e solidale non occupi solo una nicchia di mercato.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento